Se segui il mondo delle criptovalute avrai sicuramente sentito parlare degli NFT, e anche se non lo segui avrai sentito qualche notizia a riguardo, tipo questa, e ora ti chiedi “che cavolo è un NFT e perché la gente ci spende tutti questi soldi?”.

Come sempre, se preferisci il formato video, ti lascio qui sotto il video sull'argomento che ho realizzato sul mio canale YouTube.
Fungibilità
NFT vuol dire letteralmente “token non fungibile”.
Cosa vuol dire non fungibile? Vuol dire che non può essere scambiato con un altro uguale.
Ad esempio il denaro è fungibile: puoi scambiare una moneta da un euro con un’altra senza problemi, il valore nel tuo portafoglio rimane uguale.
Una casa non è fungibile: non puoi scambiare la tua casa con un’altra uguale, perché non esiste un’altra uguale.
Certo, magari abiti in un palazzo fatto di case tutte simili, ma la tua è unica. È l’unica in quella via, a quel piano, con quella disposizione delle stanze e con quei mobili.
Unicità
Ora immagina di prendere un pezzo di carta, scriverci qualcosa e poi firmarlo. Quel pezzo di carta non è fungibile.
Certo potresti crearne un altro e firmarlo, ma non sarà mai completamente identico al primo, e se ne facessi una fotocopia ci vorrebbe poco a capire che non è l’originale.
Ecco, un NFT è quel pezzo di carta, ma nella blockchain. Un insieme di dati memorizzati su una blockchain, firmati da qualcuno.
Più nello specifico, si tratta di uno smart contract contenente un numero seriale, dei dati e una firma.
Questi dati potrebbero essere qualsiasi cosa, ad esempio del testo, un'immagine o un video.
Tutto qui.
Ma allora perché dovrebbe fregartene qualcosa?
La rivoluzione
In realtà per quanto stupido possa sembrare all’inizio, si tratta di una piccola rivoluzione: per la prima volta possiamo avere delle opere digitali uniche.
Immagina di creare un disegno digitale unico e volerlo vendere. Per sua natura un’opera digitale è copiabile all’infinito.
Potresti creare un sito che, dopo un pagamento, ti faccia scaricare il disegno e poi distruggere il sito.
Ma questo non ti garantisce che ci sia solo una copia del tuo disegno in circolazione.
La persona che lo ha comprato potrebbe copiare l’immagine e mandarla a un suo amico, che lo manda a un suo amico e così via.
Ogni copia di quel disegno è fungibile.
Creando un NFT del tuo disegno invece vai a creare una copia firmata dell’opera.
Certo, chiunque può scaricare l’immagine, salvarla sul suo computer, copiarla e inviarla a chiunque, ma l’originale sarà sempre uno solo, e la blockchain te lo assicura.
Chiunque infatti, guardando un NFT può vedere chi l’ha creato e a chi appartiene in questo momento, evitando di comprare copie fasulle.
Un NFT può anche essere trasferito e venduto tra le persone. Tornando all’esempio di prima, una volta creato l’NFT del tuo disegno e venduto a qualcuno, quel qualcuno può decidere di inviarlo o venderlo a qualcun altro.
La programmazione
È qui che arriva il bello. Ricordi? Un NFT è uno smart contract e, se hai letto il mio articolo sugli smart contract, saprai che uno smart contract è un programma nella blockchain.
Quindi un NFT è un programma e può fare praticamente di tutto.
Ad esempio potresti programmare un NFT affinché ad ogni trasferimento cambi il suo contenuto, oppure far sì che una percentuale dell’importo di vendita venga inviata a te o a un’associazione benefica.
Infatti quasi tutti gli NFT che trovi in circolazione integrano un meccanismo di questo tipo: ad ogni trasferimento successivo all’acquisto iniziale, una percentuale della vendita torna all’autore originale.
Una sorta di diritto d’autore, se vogliamo.
Le possibilità sono infinite, il limite è solo nella creatività degli autori e dei programmatori degli NFT.
Ok ma cosa dà valore a un NFT? Perché a volte senti di NFT venduti per decine o addirittura centinaia di milioni di dollari?
Il valore
La risposta è complicata. È tutta una questione psicologica.
Le meccaniche che entrano in gioco con gli NFT sono le stesse di ogni collezionabile.
Prendi le carte di pokémon ad esempio, qual è il valore di una carta pokémon?
Si potrebbe dire che la carta vale almeno quanto i materiali e il lavoro che sono stati usati per crearla.
Ma se per caso quella carta è di un pokémon raro della prima edizione e ne sono state stampate poche, sicuramente troverai qualcuno disposto a pagare di più del suo valore intrinseco per averla.
Lo stesso discorso vale per gli NFT.
Possiamo dire che il valore intrinseco di un NFT è tanto quanto i soldi che sono stati spesi per crearlo.
Ma se quel NFT è stato creato da una celebrità e ce ne sono pochi in giro, sicuramente qualcuno pagherà di più per averlo.
Quindi ti sto dicendo di correre a comprare NFT? Assolutamente no.
Non siamo pronti
Anzi, credo proprio che la maggior parte delle persone debba starne alla larga, almeno per il momento, per una serie di ragioni.
La prima è che comprare un NFT è un processo complicato, che include:
registrarsi ad un exchange che accetti una valuta corrente, tipo Coinbase
depositare i soldi sull’exchange
convertire i tuoi euro in una criptovaluta, come Ethereum
trasferire la criptovaluta in un portafoglio esterno, come Metamask
registrarsi ad un exchange di NFT, tipo OpenSea
e infine fare un’offerta per l’NFT che vuoi comprare, facendo attenzione a non comprarne uno falso
Ad ogni passo ci sono molte cose che potrebbero andare storte, e la blockchain non perdona nessun errore.
Ad esempio una volta comprato Ethereum potresti sbagliare ad inviarli al tuo portafoglio Metamask, perdendoli per sempre.
O magari una volta arrivato su OpenSea potresti cadere in una delle tante imitazioni del tuo NFT preferito e comprarne uno che non ha nessun valore.
Un altro motivo è che al momento gli NFT non hanno alcuna utilità.
Sono solo degli oggetti da collezione digitali e il loro valore è basato puramente sulla speculazione, e spesso è anche gonfiato dagli stessi creatori o dai loro amici.
Non è raro infatti trovare casi in cui lo stesso NFT è stato venduto dal creatore a un suo portafoglio alternativo molte volte a un prezzo sempre maggiore, per dare l’impressione che l’NFT stia crescendo di valore.
Un’altra cosa importante sono le truffe.
Questo mondo non regolamentato è come il far west: chiunque abbia la possibilità di fregarti per arricchirsi stai pur certo che lo farà.
Se ne sentono ogni giorno: influencer che creano NFT da vendere ai loro fan, facendo promesse di usi futuri, per poi lasciarli con una stupida immagine inutile pagata a caro prezzo; ma anche veri e propri hacker che, sfruttando l’ignoranza dell’acquirente medio, rubano NFT dai portafogli degli utenti convincendoli a trasferirli al truffatore.
Voglio anche chiarire una cosa: un NFT non è un investimento.
Così come le carte di pokémon, gli avvisi di garanzia di Berlusconi o tutti gli altri oggetti collezionabili non sono un investimento.
Certo, potresti anche trovare qualcuno disposto a comprartelo per più di quanto lo hai pagato, ma non c’è nessuna ragione di fondo perché questo accada. L’unica motivazione è la rarità percepita dell’oggetto, che ne da un valore a un collezionista.
In sostanza il mondo degli NFT è ancora acerbo, non è pronto per l’adozione delle masse.
Potrebbe anche non maturare mai, o chissà, magari un giorno comprerai gli NFT delle mutande del tuo avatar nel metaverso.
Staremo a vedere.